Nasce a Napoli il 12 aprile del 1941.
Nel 1962, appena ventunenne, debutta sulla scena nazionale con una mostra personale tenutasi alla galleria del Fiorino di Firenze.
Da questo momento, numerose sono le sue partecipazioni a mostre collettive e personali, di respiro nazionale e internazionale.
Già nel 1963 una seconda esposizione di opere del solo Donzelli si tiene a Genova presso la Galleria Centro Arte, e altre, negli anni successivi, vengono allestite nelle più prestigiose città italiane ed europee, da Venezia a Roma, da Parigi a Barcellona.
La produzione pittorica di Bruno Donzelli è suddivisa in cicli pittorici, tra i quali, si ricordi, “Ormare”, “Siparietti impertinenti”, “Specchiarsi nel cuore dell’Arte”, “Nuove piazze d’Italia”, “Morandina”, “Sironiana”.
Ora, all’evidenza dai titoli di alcuni dei suoi cicli, lo stretto legame con la Grande Storia dell’Arte del XX secolo, a cui l’artista, quasi a mo’ di gioco, fa continuamente rimando.
Inizialmente ispirato dal linguaggio di Pop e Cobra, Donzelli, già sul finire degli anni Sessanta, si volge a una pittura “fantastica” di matrice espressionistica.
Sviluppa in seguito una personale cifra stilistica, che, non dimenticando degli illustri Maestri del passato recente, raggiunge totale maturità artistica, nonché piena affermazione internazionale, solo negli ultimi decenni.
Ed ecco che nelle sue note “Orme Mnemoniche” Donzelli, intesse un serrato dialogo con le avanguardie storiche: nelle sue opere, “le orme” di Picasso, Mirò, Boccioni, Warhol, Burri, Fontana e Kandinsky.